“Per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria
e dopo ‘maiale’, ‘Majakowskij’, ‘malfatto’,
continuarono gli altri fino a leggermi… ‘matto’ .”
( Fabrizio De André – Un Matto )
Er professor Secchetti
è proprio ‘n tipo strano,
pe’ vende du’ spaghetti
sproloquia sopra er grano.
In prosa accademica
te spiega co’ gran cura
li tempi della semina
e della mietitura.
Te parla dell’Assiro
e der Babilonese,
de Pirro, dell’Epiro
e der Cartaginese.
Te spiega che i Romani
sfamavan le legioni
con farro a piene mani
pe’ conquista’ nazioni.
Loda la Magna Carta
e Priamo il prolifico,
Atene ( …più de Sparta ! )
e Lorenzo il Magnifico.
Commenta i Pitagorici,
adora i panegirici,
i riferimenti storici
e compone versi lirici.
Cita i Vangeli Apocrifi,
e i poeti scapijati,
ama i poemi epici,
l’aruspici e li vati.
Te fa voli pindarici,
primeggia nell’ossimori,
esclama versi omerici,
odia i valori effimeri.
Tra ‘n sorso de poesia,
de musica e pittura,
de scienza e astronomia…
te ‘mbriaca de curtura !
Così la confezione
è bella e rilucente,
ma dentro la porzione…
risurta poco o gnente !
Però che vòi pretenne
dar professor Secchetti ?
Infonno quer che venne…
so’ solo du’ spaghetti !