Maria posa er Pupetto nella paja,
‘na culla ha fatto della mangiatoia,
e nella grotta da ‘na feritoia
riecheggia da lontano la mitraja.
‘Na luce spezza er còre della notte,
nun l’ha predetta mai nisun Profeta,
pe’ ‘n attimo ‘n se vede la Cometa,
le stelle su ner cielo se so’ rotte.
Li russi, li russi, l’americani…1)
Ner buio gni speranza viene meno
e pare nun ce possa esse’ ‘n domani.
Poi er Pupo fa ‘n soriso e tutto tace.
Ner cielo nero vie’ l’arcobaleno,
cià scritta ‘na parola sopra: “PACE”.
1) il sonetto trae ispirazione dalla canzone “Futura” di Lucio Dalla.
BUON NATALE
FUTURA di Lucio Dalla
Chissà, chissà domani… Su che cosa metteremo le mani ? Se si potrà contare ancora le onde del mare e alzare la testa? Non esser così seria, rimani.
I russi, i russi, gli americani…
No lacrime, non fermarti fino a domani. Sarà stato forse un tuono, non mi meraviglio, è una notte di fuoco. Dove sono le tue mani? Nascerà e non avrà paura nostro figlio.
E chissà come sarà lui domani? Su quali strade camminerà, cosa avrà nelle sue mani, le sue mani… Si muoverà e potrà volare, nuoterà su una stella? Come sei bella! E se è una femmina si chiamerà FUTURA.
Il suo nome detto questa notte mette già paura. Sarà diversa, bella come una stella, sarai tu in miniatura, ma non fermarti voglio ancora baciarti. Chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro, qui tutto il mondo sembra fatto di vetro e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
Di più, muoviti più in fretta di più, benedetta. Più su, nel silenzio tra le nuvole, più su che si arriva alla luna, sì la luna. Ma non è bella come te questa luna, è una sottana americana.
Allora su mettendoci di fianco, più su. Guida tu che sono stanco, più su. In mezzo ai razzi e a un batticuore, più su, son sicuro che c’è il sole. Ma che sole, è un cappello di ghiaccio questo sole è una catena di ferro senza amore, amore…
Lento, lento, adesso batte più lento, Ciao, come stai? Il tuo cuore lo sento, i tuoi occhi così belli non li ho visti mai, ma adesso non voltarti, voglio ancora guardarti, non girare la testa. Dove sono le tue mani?
Aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani.